Dino Sabatini

Dino Sabatini è un artista il cui forte impegno nella produzione musicale ha contribuito a sviluppare la scena techno italiana ed internazionale riuscendo nel corso della sua carriera a ridefinire cosa significa lavorare con la musica elettronica nel XXI secolo.

Sebbene i suoi suoni siano completamente moderni, sintetizzati con una produzione cristallina, continua a curare le radici profonde della saggezza e della mitologia, le quali hanno sostenuto la creatività umana per millenni. Il nome della sua etichetta personale Outis, per esempio, è preso non a caso dall’Odissea di Omero (OYTIΣ, che letteralmente significa “nessuno”, era lo pseudonimo che Ulisse usava per riuscire nel suo famigerato inganno al ciclope Polifemo).

Questa scelta di nome non è solo un titolo intelligente per l’etichetta di Sabatini ma è un ottimo indicatore del proprio carattere, lavorando all’interno dell’anonima natura elettronica della techno, Sabatini va continuamente oltre le aspettative riportando i sensi in questo mondo di automazione e macchine, invocando occasionalmente i nomi dei vecchi dei (Poseidone) o muse (Mnemosine) lungo la strada.

Insieme al lavoro pubblicato su Outis, Sabatini ha collaborato e prodotto su etichette come Stroboscopic Artefacts, Elettronica Romana (etichetta sulla quale ha prodotto con il suo duo ‘Modern Heads’ insieme a Gianluca Meloni), Sonic Groove di Adam X, nonché è stato l’artista che ha dato il calcio di inizio a Prologue Music. Gli ascoltatori che hanno familiarità con i rispettivi approcci di queste etichette comprenderanno il tipo di versatilità necessaria per inserire il proprio stile in queste etichette senza sacrificare il proprio “marchio sonoro” nel processo di produzione.

Nel 2008 dopo il trasferimento a Berlino, Sabatini ha fatto produzioni caratterizzate da sensazioni di oscurità pulsante (Small steps EP del 2011 su Sonic Groove), da effetti ipnotici intensi e penetranti come (Daughters of Phorcys su Prologue, 2010), e naturalmente l’album che ha consacrato il suo stile (Shaman’s Path sempre su Prologue, 2012).

Quest’ultimo, un concept album che ci porta oltre la realtà oggettiva ed in regni più misteriosi, è tanto vario nei suoi dettagli sonori quanto la foresta pluviale in forme biologiche, tessendo un arazzo sonoro multicolore intorno ai suoi ritmi techno/tribali insistenti.

Non contento nemmeno di questo alto livello di inspirazione eclettica Sabatini presenta il secondo album, un doppio LP dal titolo “Omonimo” nel quale dimostra le sue capacità di artista eclettico, fondendo Trip Hop, Elettronica, Techno aggiungendo collaborazioni aggraziate con il pianista jazz Antonello Salis.

A proposito di collaborazioni, la ricerca di un mondo senza limiti creativi autoimposti da Sabatini gli ha fatto guadagnare un numero impressionante di collaboratori, artisti come Claudio PRC, Donato Dozzy, Giorgio Gigli, Edit Select e Teste, Luigi Tozzi, nonché remixers del calibro di Howie B.