In collaborazione con Libreria Ghibellina
Media, corpi, pratiche transfemministe e queer
Ada Lovelace, Clara Rockmore, Maya Deren, Delia Derbyshire, Suzanne Ciani, Wendy Carlos, Laurie Anderson, Ellen Allien, Dasha Rush, sono solo alcuni dei nomi di donne che hanno contribuito ad innovare e arricchire il linguaggio musicale e audiovisivo, anticipando e nutrendo l’attuale scena elettronica, elettroacustica e sperimentale dal ‘900 ad oggi.
Ma cosa ha impedito nel tempo alle donne di cimentarsi con la tecnologia, avvicinarsi alla consolle da djing, collocarsi dietro una videocamera e produrre tracce, film, software, videogame? Rappresentazione, empowerment, accessibilità, artivismo, hack e glitch-femminismo sono alcuni dei parametri – talvolta ambigui – che illustrano una mappa degenere nell’ambito della cultura elettronica.
La complessità, la multidisciplinarietà, l’intersezionalità, lo sconfinamento dei generi e dei linguaggi sono i tratti distintivi non solo del nostro tempo, ma anche degli ambienti digitali entro i quali si muove la scena LGBTQUIA+, con l’obiettivo di smantellare un linguaggio, quello informatico e tecnologico, da sempre e, provocatoriamente, per errore (come un glitch, ovvero un malfunzionamento del sistema) orientato al maschile.