Le fake news su pandemia e vaccini. Come riconoscerle e contrastarle
Il panel si propone di condurre un’analisi ragionata sul dilagante fenomeno delle fake news in materia di covid che popolano la rete e i social network. Dalle possibili origini del virus alla sua effettiva virulenza, dal numero di vittime all’efficacia dei mezzi per contrastarlo. In questi quasi 3 anni di pandemia che hanno stravolto il mondo, oltre alle tremende conseguenze in termini di vite perse, stress dei sistemi sanitari, economici e sociali, si sta facendo i conti anche con il serio problema della disinformazione pandemica.
Sono cresciute in modo esponenziale le false notizie, le “credenze” e la disinformazione sul coronavirus. Si tratta di una serie complessa di fenomeni, non sempre collegati o collegabili tra loro, ma che spesso si intrecciano e sovrappongono, alimentandosi a vicenda per darsi forza e propagarsi sempre più. A volte tali affermazioni sono frutto di ignoranza o ingenuità. In altri casi si tratta del risultato di pregiudizi o di tendenze preesistenti legate a un approccio “complottistico” nei confronti della realtà.
Si registra anche il tentativo di conquistarsi più click in rete “sparandola grossa” e strizzando l’occhio agli utenti che vogliono farsi confermare nei propri modelli di pensiero. In altre circostanze purtroppo si riscontra però la presenza di vere e proprie campagne di disinformazione costruite ad arte per creare confusione, incertezza, minare la fiducia dell’opinione pubblica nei confronti dei Governi e ancor più nei riguardi della scienza e del frutto delle sue ricerche: dall’impatto del virus alle modalità di diffusione fino agli approcci farmacologici per contrastarlo.
Si tratta di un fenomeno che sta in parte minando le basi stesse dell’ecosistema dell’informazione inteso in senso più ampio, costretto a contrastare questa ondata “infodemica” in cui una grossa quantità di false notizie sulla pandemia si riversa in rete in modo spesso incontrollato arrivando ad essere un ulteriore fattore di pericolo in grado di condizionare l’opinione pubblica. Su tale fronte si è mossa a più riprese la comunità internazionale, non ultima l’Unione europea che ha recentemente emanato un Codice anti fake news.
Per questo, come in ogni sistema immunitario degli organismi viventi o per gli antivirus dei dispositivi digitali, è fondamentale imparare a riconoscere il “nemico” per poterlo arginare e (magari!) sconfiggere definitivamente. Il panel sarà proprio l’occasione per conoscere i recenti risultati di due distinte ricerche dal punto di vista qualitativo e quantitativo sul fenomeno, dalla viva voce dagli stessi autori dei lavori.
Il primo studio è frutto del progetto Iris che coinvolge le Università di Cambridge, Sapienza, Ca’ Foscari, City University of London e London School of Hygiene & Tropical Medicine per esaminare le reazioni online a grandi fenomeni come la campagna vaccinale o le misure per fermare il cambiamento climatico e vede in prima fila il professor Walter Quattrociocchi, tra i relatori del panel. Il secondo è il “Rapporto sulla disinformazione pandemica” curato dalla Fondazione Mesit, a nome della quale interverranno come relatori il professor Marco Trabucco Aurilio e Andrea Barchiesi, reputation manager.
A moderare l’evento sarà il giornalista Rai Giovanni Romano. Per questo, come in ogni sistema immunitario degli organismi viventi o per gli antivirus dei dispositivi digitali, è fondamentale imparare a riconoscere il “nemico” per poterlo arginare e (magari!) sconfiggere definitivamente.